Sequestrata fabbrica-dormitorio

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LA NAZIONE – CRONACA DI LUCCA

Lucca, 11 dicembre 2013 - Blitz in un tomaificio gestito da cinesi ieri mattina in via Villa Fontana a Marlia da parte della squadra mobile della Questura - prima sezione criminalità organizzata e straniera. Si tratta della parte del capannone in regolare affitto ai cinesi.

 Blitz della polizia nel tomaificio gestito da cinesi: 13 in questura (foto Alcide)

 

Gli investigatori avevano raccolto una notizia confidenziale che in zona, un tempo polo calzaturiero di eccellenza, c’era un opificio del settore che con turni massacranti sfruttava il lavoro di numerosi cinesi. Il capannone è stato sequestrato e sono stati rintracciati ben 13 cinesi, di cui 3 risultati essere clandestini sul territorio nazionale.

Sono in corso laboriosi approfondimenti e accertamenti. Una situazione esplosiva quella in cui vivevano i lavoratori del tomaificio, in parte adibito anche a dormitorio e con le inferriate alle finestre. Una situazione che richiama immediatamente l’episodio tragico della fabbrica di Prato, dove in un incendio hanno perso la vita carbonizzati 7 operai cinesi.

Al complesso intervento ha partecipato anche personale del nucleo ispettivo carabinieri presso la direzione provinciale del Lavoro di Lucca; ispettori dell’Ufficio provinciale del Lavoro; personale A.s.l., Inps e Vigili del Fuoco, coinvolti per i profili di rispettiva comeptenza.

Intanto arriva il commento in merito di Ilaria Quilici per Lega Nord Capannori: «Apprezziamo questi interventi delle forze dell’ordine volti a garantire la sicurezza e a impedire il propagarsi dell’illegalità in cui i cinesi vivono e lavorano.Ci indigna però che anche nel nostro Comune si aprano gli occhi e si facciano i controlli soltanto dopo i fatti accaduti nel distretto pratese».